Con le belle giornate non vi è niente di meglio di un bel bagno nella propria piscina interrata. Tuttavia, proprio in questo periodo sono molte le persone che si ritrovano a dover fronteggiare uno spiacevole problema: la presenza di alghe in piscina.
Ecco perché oggi parleremo della loro formazione, di quali sono i modi con cui si manifestano, quali sono le tipologie di alghe in piscina e soprattutto come liberarsene definitivamente e vivere un’estate da sogno.
Se quindi hai notato delle alghe nella tua piscina, non temere, sei nel posto giusto per risolvere il tuo problema! Non ci resta quindi che iniziare a capire come si manifestano.
Una piscina non adeguatamente sanificata, o con valori essenziali come cloro e pH non conformi alle norme, mostra sempre sintomi che indicano la presenza di problemi da risolvere. Questo è particolarmente vero per le alghe, le quali manifestano segni distintivi che, fortunatamente, permettono di capire subito il problema in modo da determinare le strategie più efficaci per eliminarle.
Il primo segnale di allarme di un'infestazione algale è il cambiamento nel colore dell'acqua, che potrebbe diventare torbida, assumere tonalità biancastre, giallastre o perfino nerastre. Non appena si osserva che l'acqua non è più trasparente come dovrebbe essere, sarà importante adoperarsi per intervenire subito.
Un altro segnale significativo è quando la superficie interna della piscina diventa scivolosa, sia sul fondo che sulle pareti, complicando la camminata o il tenersi aggrappati al bordo. Le alghe possono lasciare residui colorati anche sul rivestimento interno della piscina e iniziano a compromettere la qualità dell'acqua, rendendola paludosa.
Ma perché si verifica tutto ciò? Qual è la causa della formazione delle alghe in piscina? Proseguiamo con l'esplorazione di queste domande!
Come tutti i problemi interni di una piscina, anche le alghe hanno delle specifiche cause. In particolare, queste si formano soprattutto per la scarsa o scorretta circolazione dell’acqua: quando intatti tende a stagnare, crea un microclima ideale per la crescita delle alghe, le quali a loro volta portano alla proliferazione di batteri dannosi. Per questo motivo, è essenziale scegliere un buon impianto di filtrazione per piscina, capace di evitare la circolazione irregolare dell’acqua.
A ciò contribuiscono anche l’utilizzo dei prodotti disinfettanti in quantità errate, che quindi non garantiscono un equilibrio stabile dell’acqua, favorendo la crescita di questi spiacevoli microrganismi.
Inoltre, a influenzare il microclima della piscina sono anche gli eventi atmosferici esterni, come i temporali: questi, infatti, fanno cadere nella vasca delle gocce ricche di sporcizia, la quale contribuisce significativamente a destabilizzare l’equilibrio dell’acqua della piscina.
Infine, tra le cause delle alghe in piscina vi sono anche i detriti portati dal vento che possono cadere in acqua, come terriccio, polline o foglie, e il contatto con la pelle e il costume dei bagnanti, i quali sono spesso ricoperti di crema solare.
Purtroppo, se la tua piscina mostra segni di infestazione algale, il consiglio è di evitare di fare il bagno e di agire immediatamente per eliminarle.
Questo perché le alghe in piscina non sono solo un problema estetico, ma rappresentano un campanello d'allarme che richiede un intervento rapido e deciso. Tali organismi deturpano l'aspetto della tua piscina rendendo l'acqua torbida e meno salubre, ma creano anche un ambiente favorevole per la crescita di batteri e funghi. Tale incremento di inquinamento organico può avere conseguenze dirette sulla tua salute: l'acqua contaminata può causare irritazioni cutanee e oculari, nonché altre infezioni, inoltre, rendono le superfici interne viscide e scivolose, aumentando il rischio di incidenti.
Pertanto, non sono tanto le alghe stesse a essere pericolose, quanto l'ambiente che esse favoriscono ed è per questo sconsigliato buttarsi in acqua se se ne nota la presenza.
Sebbene le alghe si manifestino con sintomi ben identificabili, è importante sapere che di questi microrganismi esistono diverse tipologie. In particolare, le alghe che si formano in piscina possono essere di cinque tipi:
Esaminiamole ora una per volta per capirne le differenze.
Le alghe verdi sono la tipologia più diffusa e per fortuna è anche la più semplice da eliminare.
Si tratta di microrganismi che prendono il loro colore verdastro dalla clorofilla. Questa tipologia di alghe deriva infatti direttamente dalla clorofite. Le alghe verdi si presentano con le manifestazioni più classiche, ovvero rendono l’acqua della piscina torbida e fondo e pareti scivolose.
Le cause più probabili della formazione di questo tipo di alghe sono la scarsa sanificazione dell’acqua - e quindi un errato dosaggio dei prodotti disinfettanti come il cloro - e il contatto con agenti esterni come bagnanti, creme solari e detriti di tipo organico.
Meno comuni delle alghe verdi, le alghe gialle sono più tenaci e quindi più difficili da rimuovere. Difatti, spesso questa tipologia si rivela resistente anche al cloro.
Tendono a presentarsi in forma simil-polverosa, come fossero residui di sabbia o polline. Non rendono fondo e pareti scivolose, ma il colore che danno all’acqua è inconfondibile: ancora una volta, quindi, sarà necessario osservarne la torbidezza per capire se hai delle alghe gialle in piscina. Guardando accuratamente la superficie della vasca, infatti, sarà possibile verificare subito la necessità o meno di intervenire.
Sebbene noti ai più come alghe nere, questi microrganismi sono in realtà dei cianobatteri. Una particolarità di queste formazioni è che sono microrganismi in grado di autoprodurre il proprio nutrimento: di conseguenza, ciò fa sì che i cianobatteri proliferino molto facilmente.
Inoltre, le radici di cui sono provvisti i cianobatteri sono in grado di infiltrarsi nel cemento, rendendone quindi molto complessa la rimozione. Difatti, anche qualora le si eliminino, la porzione rimasta incagliata nel cemento della vasca potrebbe dare vita a nuove formazioni di alghe nere. Per questo motivo, scegliere una piscina in pannelli d’acciaio potrebbe essere una buona soluzione per evitare la comparsa di questo tipo di alghe.
Anche quelle bianche non sono alghe nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto una forma di biofilm causata da batteri. Questo tipo di contaminazione è visibile come un deposito morbido e lanoso che può apparire su pareti, pavimenti e persino nelle linee d'acqua della piscina. Caratterizzate dal loro colore bianco o chiaro, queste formazioni sono spesso confuse con residui chimici o calcare.
Anche qui, la presenza di alghe bianche è indicativa di squilibri nella chimica dell'acqua, in particolare di livelli bassi di cloro o altri disinfettanti. Una volta che questi batteri si insediano, possono essere difficili da rimuovere a causa della loro capacità di aderire fermamente alle superfici e di proteggersi con uno strato mucoso che resiste ai trattamenti chimici convenzionali.
Per trattare efficacemente le alghe bianche, è essenziale ristabilire e mantenere l'equilibrio chimico dell'acqua con una clorazione shock per rompere il biofilm e uccidere i batteri sottostanti. Spesso, è anche necessario spazzolare vigorosamente le superfici colpite per rimuovere fisicamente il biofilm e impedire la sua ricomparsa.
Spesso identificate come alghe rosse, queste formazioni in realtà variano nel colore dal rosa al marrone-rosso. Tuttavia, è importante sapere che, nonostante il nome, nemmeno queste sono vere e proprie alghe ma piuttosto organismi notevolmente resistenti ai trattamenti chimici comuni, come il cloro.
Un aspetto particolare di questi cianobatteri è la loro capacità di crescere all'interno di tubature di cloruro di polivinile (PVC), rendendo la loro rimozione ancora più complicata, poiché richiede spesso interventi specifici come la pulizia approfondita dei sistemi di filtrazione e l'uso di potenti disinfettanti.
Le radici delle alghe rosse possono ancorarsi in superfici ruvide, complicando la loro completa eliminazione e aumentando il rischio di ricomparsa
Siamo giunti al punto più importante della questione: come eliminare le alghe dalla piscina?
Ora che abbiamo capito come si manifestano, perché si formano e di che tipologia sono le alghe presenti nella nostra piscina, non ci resta che agire per liberarcene definitivamente e tornare a godere della vasca in serenità.
Il trattamento che viene consigliato come soluzione più efficace per risolvere il problema delle alghe in piscina è indubbiamente la clorazione shock. Si tratta di un trattamento in cui il cloro viene versato in acqua in quantità superiori rispetto a quelle utilizzate per le manutenzioni ordinarie.
Tuttavia, il prodotto chimico a volte può non bastare, soprattutto nel caso di alghe gialle o nere. Per questo motivo, spesso conviene agire manualmente, assicurandosi così una perfetta rimozione dei microrganismi. Ecco perché per eliminare definitivamente le alghe dalla piscina è innanzitutto necessario pulire la superficie con un’asta telescopica munita di retino. In seguito, bisognerà spazzolare approfonditamente le pareti e il fondo della vasca.
Solo successivamente avrà senso agire dal punto di vista chimico: difatti, una volta pulita manualmente la vasca, il cloro avrà una maggiore capacità d’azione e sarà in grado di disinfettare con più efficacia la vasca.
Infine, oltre al cloro e al controllare il valore del pH dell’acqua, converrà utilizzare un alghicida, in modo da eliminare anche eventuali residui con un prodotto che sia specifico per il problema, aiutando inoltre a prevenirne la formazione in futuro.
In generale, quindi, le alghe vengono eliminate con una pulizia approfondita: ecco perché ti consigliamo di leggere il nostro articolo "Come pulire una piscina interrata: tutti gli strumenti e i passaggi fondamentali".
Durante la pulizia della piscina per l’eliminazione delle alghe è importante non trascurare nessuna parte della vasca, poiché questi microorganismi possono accumularsi non solo sulle pareti e sulla superficie, ma anche sul fondo. Quindi, prima di trattare l'acqua con clorazione shock o altri prodotti chimici, è fondamentale, come abbiamo accennato, dedicarsi anche alla pulizia del fondo strofinando manualmente.
Un secondo passaggio di sicurezza puoi farlo anche dopo aver effettuato la clorazione. In questa fase, i pulitori automatici si rivelano strumenti preziosi: pratici e silenziosi, questi dispositivi sono capaci di adattarsi autonomamente alle specifiche dimensioni e forme della piscina. Basta immergerli nell'acqua e collegarli per farli operare indipendentemente, garantendo così che ogni area del fondo venga accuratamente pulita.
Dopo aver completato la pulizia della piscina, come facciamo ad essere sicuri che le alghe siano state tolte definitivamente per poter riprendere a tuffarci?
Non dovrai fare altro che ripetere i passaggi che all’inizio dell’intero processo ti hanno fatto capire che probabilmente avevi un problema di alghe in piscina:
Giunti a questo punto, sai davvero tutto quello che serve sapere sulle alghe in piscina: come si manifestano, perché si formano, quali sono le tipologie esistenti e soprattutto come ci si può liberare da questo spiacevole problema.
E poiché non vi è miglior cura della prevenzione, per evitare che il problema ritorni, continua a monitorare la piscina per rilevare tempestivamente eventuali segni di alghe in fase di ricomparsa: ad esempio, controlla che il sistema di filtrazione sia sempre pulito e che i parametri chimici siano sempre nella norma, oltre a porre la massima costanza nella pulizia della vasca e fare sempre attenzione al colore dell’acqua della tua piscina.
Una volta risolto il problema, potrai lasciar andare le preoccupazioni quotidiane e rilassarti finalmente nel tuo angolo di paradiso personale. Hai una piscina e hai bisogno di aiuto con la manutenzione? Contattaci, siamo qui per aiutarti!
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