Bagnanti, agenti atmosferici e fattori ambientali: sono tanti i motivi per cui, a un certo punto, potresti trovare terra, foglie o sabbia all’interno della vasca. Quando questo avviene, una pulizia ordinaria della superficie potrebbe non bastare, soprattutto per i residui più pesanti, che tendono a posarsi e ad accumularsi sul fondo, rendendone più difficile la rimozione.
In questi casi, è necessario aspirare il fondo della piscina servendosi di strumenti manuali adeguati, come la scopa aspirafango: esattamente ciò di cui ci occupiamo in questo articolo.
La scopa aspirafango è l’alleato perfetto quando si tratta di rimuovere sporcizia e altri detriti dal fondo della piscina.
Il suo principio è simile a quello di una comune aspirapolvere, ma invece che alla presa elettrica va collegata direttamente alla pompa della piscina per sfruttarne potenza e capacità filtrante.
Per capire come funziona esattamente questo prezioso strumento, vediamo nel dettaglio i vari pezzi di cui è composto e come assemblarli correttamente.
La scopa aspirafango prevede sempre quattro componenti:
Assemblare la scopa aspirafango è piuttosto semplice: basta collegare la testa all’asta tramite l’apposito foro e fare lo stesso con il tubo galleggiante. Quest’ultimo dovrà essere infatti fissato alla parte superiore della testa aspirante da un’estremità; e allo skimmer dall’altra, rimuovendone il cestello. Prima di collegare il tubo, assicurati che non sia presente aria al suo interno. Per farlo, basterà posizionarlo davanti a una bocchetta della vasca finché le bolle d’aria non saranno uscite tutte.
Quando tutti i pezzi sono correttamente assemblati, non resta che attivare l’impianto ricordandosi di modificare le impostazioni della pompa a seconda del tipo di pulizia che si vuole eseguire: seleziona “Filtrazione” per un intervento di routine, oppure “Scarico” se invece si tratta di una manutenzione straordinaria.
Lo dicevamo all’inizio, il principio della scopa aspirafango è lo stesso di una normale aspirapolvere, solo che è subaquea. Attraverso l’asta telescopica, passa la testa aspirante su tutta la superficie interna della vasca, compresi gradini e pareti. Per evitare di sollevare lo sporco senza aspirarlo davvero, esegui movimenti lenti e lineari fino a quando non avrai rimosso ogni traccia di terreno, sabbia o altri piccoli detriti depositati sul fondo.
Se nella vasca sono presenti numerosi residui, bisogna assicurarsi che questi non intasino la pompa: basterà interrompere momentaneamente la pulizia e svuotare il prefiltro per non compromettere tutto il sistema.
Una volta terminato, è importante riportare la valvola su “Filtrazione” (qualora fosse stata spostata) e riporre gli strumenti al loro posto. Il corretto rimessaggio, oltre a garantire maggiore sicurezza in piscina scongiurando possibili incidenti, previene anche eventuali danni all’attrezzatura che, dopo un’esposizione prolungata all’acqua, potrebbe non essere efficiente come prima.
Infine, non dimenticare di lavare filtri e prefiltri: sarà sufficiente un controlavaggio per essere sicuri di non comprometterne il funzionamento.
Scopa aspirafango e robot per piscina non si escludono a vicenda, anzi. Il nostro consiglio è di usare entrambi, con scopi e frequenze diverse.
La scopa potrà essere impiegata una o due volte alla settimana e nei casi di acqua verde o torbida dopo un temporale o di detriti di grosse dimensioni, portati ad esempio da un forte vento.
Il robot, invece, solleva dalla manutenzione quotidiana, assicurando igiene e pulizia dell’acqua senza fatica.
E in caso di alghe? Purtroppo le alghe in piscina sono spesso ostiche da debellare, soprattutto se non si interviene subito. Sicuramente la scopa aspirafango aiuta a prevenirle, ma nei casi più gravi è comunque necessario agire con una spazzola e un prodotto chimico ad hoc.
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