Se hai già una piscina o ti stai informando per realizzarne una, probabilmente ti sarà già capitato di pensare alla sua manutenzione. Pulire la piscina può essere molto fastidioso, ma per fortuna esistono soluzioni automatizzate che facilitano il compito di chi deve prendersene cura. Questo è vero anche per il calcare: evitare che si accumuli o rimuovere le incrostazioni già formate è infatti possibile anche grazie all’ausilio della tecnologia o, per gli stadi iniziali, con rimedi naturali. In questo articolo vediamo proprio come eliminare il calcare dalla piscina e prevenirne i depositi.
Il calcare non è altro che l’insieme delle microparticelle di calcite, una roccia sedimentaria presente naturalmente nell’acqua. Riconoscerlo è piuttosto semplice, poiché si manifesta sotto forma di aloni e macchie di colore bianco-grigio sulla superficie interna ed esterna della piscina.
Le cause principali del calcare sono 3:
Oltre ad essere antiestetico, a lungo andare il calcare può essere dannoso per la piscina e per chi la frequenta. Se non rimosso, infatti, può rovinare intonaco e fondo della vasca e soprattutto compromettere il sistema di filtrazione, che potrebbe intasarsi in modo irreversibile. I filtri della pompa sono progettati per raccogliere foglie e altri detriti, ma non riescono a impedire il passaggio - e quindi il deposito - di calcare che, ostruendo la normale circolazione, potrebbe portare alla comparsa di acqua torbida in piscina.
Quando è particolarmente diffuso, il calcare può raggiungere anche il filtro vero e proprio provocando un indurimento della sabbia al suo interno, che andrà quindi sostituita.
Per quanto riguarda il corpo umano, invece, se presente in quantità eccessive il calcare può causare irritazioni alla pelle e agli occhi.
Per tutti questi motivi, è sempre bene eliminarlo prima che si accumuli e cercare di prevenire il più possibile la sua formazione.
I metodi per eliminare il calcare dalla piscina sono diversi: esistono infatti rimedi naturali e soluzioni tecnologiche più avanzate. La loro efficacia dipende anche dal grado di diffusione e sedimentazione delle incrostazioni.
L’aceto è forse uno dei metodi più antichi per togliere il calcare dalle superfici domestiche e può essere adoperato anche per le piscine. Basta una soluzione 1:1 di acqua e aceto per eliminare le squame di calcare strofinando con una spazzola o spugna microabrasiva. Lo stesso vale per l’acido muriatico, più aggressivo come prodotto, che consigliamo di diluire in acqua e testare prima solo su un punto nascosto della vasca.
Non occorre invece alcuna azione meccanica per l’utilizzo del bicarbonato di sodio che può essere sparso sulla superficie da trattare e lasciato agire per diverse ore prima di rimuoverlo.
Progettato per rimuovere sporcizia e residui dalle superfici interne della piscina, il robot pulitore è un ottimo alleato anche quando si tratta di calcare. La sua azione mirata e approfondita consente infatti di rimuovere i depositi e prevenirne la formazione. E in più, non richiede alcuna fatica: una volta posizionato e azionato, farà da solo tutto il lavoro sporco!
Una volta terminato, ricordati però di lavare accuratamente i filtri del robot per evitare che si deteriorino più velocemente.
Altro rimedio efficace, ma non automatizzato, è l’idropulitrice: il suo getto d’acqua ad alta pressione lo rende infatti lo strumento ideale per la pulizia degli spazi esterni, piscina compresa.
Non mancano poi i prodotti studiati appositamente per agire sul calcare. Si tratta di solventi chimici che impediscono la precipitazione di calcare sul fondo della vasca e quindi la formazione di macchie. In commercio ne esistono tanti, sia in forma liquida che come pastiglie. Prima di acquistarne uno, però, ti consigliamo di verificarne la compatibilità con la vasca.
Prevenire è meglio che curare, dice il proverbio. E questo, fuor di metafora, può valere anche per il calcare. Purtroppo non è sempre possibile agire sulla durezza dell’acqua alla fonte, ma sull’equilibrio chimico di quella immessa nella vasca sì.
Assicurando la giusta quantità di cloro e la stabilizzazione del pH, infatti, si contrasterà quotidianamente la formazione di incrostazioni, brutte da vedere e potenzialmente dannose.
Se la piscina è ancora vuota, prima di procedere al riempimento, è possibile cospargere la superficie della vasca con un prodotto anticalcare e lasciarlo agire per il tempo necessario.
Questo non escluderà la possibilità che si crei in futuro, ma aiuterà nell’azione preventiva, soprattutto se verranno effettuati regolari trattamenti chimici.
Se invece la piscina è ancora in fase di installazione e, facendo le opportune analisi, si nota un’accentuata durezza dell’acqua di reintegro, è consigliabile prevedere un addolcitore all’ingresso dell’acqua della piscina.
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