L’esperienza del bagno in piscina può essere condizionata, in senso positivo o negativo, da diversi fattori, tra cui sicuramente la temperatura dell’acqua. Se è troppo fredda, infatti, rischia di compromettere il benessere dei bagnanti, provocando disagio e intorpidimenti. Quando invece l’acqua è troppo calda, viene subito annullata la sensazione di piacevole refrigerio che, soprattutto nei periodi più caldi, si tende a cercare in piscina. In questo articolo vediamo allora qual è la temperatura ideale dell’acqua e da cosa dipende.
La risposta più semplice a questa domanda è limpida, sicura e alla giusta temperatura. Nella pratica, ad ognuna di queste caratteristiche corrispondono dei precisi parametri da monitorare. Ci riferiamo, in particolare, a pH, cloro e gradi centigradi.
Il pH definisce il grado di acidità di una soluzione acquosa: il livello ottimale per una piscina è compreso tra 7.2 e 7.6. Dalle condizioni del pH dipende infatti l’efficacia della disinfezione dell’acqua e la sua salubrità, che viene garantita dal giusto apporto di cloro libero, di solito tra 0.6 e 1.5 mg/l. Si tratta quindi di indicatori importanti per il benessere in piscina, a cui se ne aggiunge un terzo altrettanto fondamentale: la temperatura dell’acqua.
Questa varia in funzione di diversi fattori, come la grandezza della vasca, la presenza o meno di una copertura, il clima esterno, l’utilizzo che se ne vuole fare e, non ultimo, la tipologia dei bagnanti che deve ospitare. Le combinazioni possibili sono numerose, ma ci sono condizioni che valgono per tutti i casi: vediamole insieme.
Generalmente, la temperatura ideale per una piscina residenziale, destinata pertanto al nuoto e al relax, è compresa tra i 25°C e i 29°C. Si tratta di una temperatura che viene raggiunta naturalmente nei mesi estivi, mentre in quelli autunnali e primaverili tenderà a stabilirsi sui 18°C circa. Se non si dispone di un sistema di riscaldamento, quindi, fare il bagno in piscina al di fuori della bella stagione sarà impossibile, oltre che altamente sconsigliato. Secondo gli esperti, infatti, quella indicata è la temperatura che meglio concilia il benessere corporeo con la necessità di mantenere igienizzato e sicuro l’ambiente vasca. Bisogna sempre ricordare, infatti, che più l’acqua è calda e più aumentano i rischi di una proliferazione di alghe in piscina e batteri.
Un capitolo a parte è rappresentato dagli anziani e in generale dalle persone con patologie particolari, come ad esempio l’artrite reumatoide. In questi casi, si suggerisce l'immersione in acqua riscaldata (29°C-33°C), per ricavarne sollievo e beneficio fisico.
Anche i bambini dovrebbero poter usufruire di una piscina con la temperatura un po’ più alta dello standard, che varia a seconda dell’età
I più piccoli sono infatti più sensibili alla temperatura esterna e potrebbero risentire di quelle troppo basse, spesso causa di malesseri o, peggio ancora, di veri e propri malanni. L’ideale sarebbe quindi dedicare loro una piccola piscina e, quando questo non è possibile, cercare di ridurre il più possibile lo sbalzo di temperatura tra dentro e fuori.
Finora abbiamo trattato nello specifico le piscine residenziali che, almeno per quanto riguarda la temperatura, non vengono regolamentate da norme specifiche. Per quelle di uso pubblico, invece, esistono delle indicazioni precise, che sono state riassunte dal Ministero della Salute in due documenti ufficiali: i requisiti igienico-ambientali per l’acqua delle piscine e le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi.
Nel primo vengono sintetizzati i principali valori e caratteristiche che le piscine di uso pubblico dovrebbero garantire a seconda della tipologia di vasca (coperta o scoperta), e di utenza (bambini o adulti). Il secondo documento offre invece ai gestori delle strutture turistico-ricettive diverse istruzioni utili per la prevenzione dell’infezione da legionella.
Ulteriori requisiti sono invece contenuti nelle Norme CONI per l’impiantistica sportiva, che distingue la temperatura a seconda dell’attività svolta: “non inferiore ai 24° (preferibili 26-28°)” per le vasche nuotatori e “non inferiore a 26° (preferibili 28-29°)” per le vasche non nuotatori, ovvero quelle dedicate ai bambini e ai corsi di avviamento al nuoto.
Da questa panoramica, possiamo trarre una prima conclusione: se correttamente impostata, l’acqua della piscina non è fredda in senso assoluto, ma sembra fredda nel momento in cui vi entriamo. Questo è dovuto alla differenza tra la temperatura corporea (tendenzialmente sui 36°-37°) e quella dell’acqua che, come abbiamo visto sin qui, è più bassa di qualche grado.
Quando le temperature esterne lo consentono, ad esempio in piena estate, è possibile che la piscina di casa sia impostata a una temperatura un po’ inferiore rispetto all’ottimale, per dare subito una sensazione di piacevole frescura ai bagnanti. In ogni caso, per evitare di soffrire troppo il freddo quando si è in acqua, è sempre meglio muoversi (bastano poche bracciate) per consentire al corpo di abituarsi alla temperatura dell’acqua e scaldarsi.
Come è facile intuire, tra gli elementi che contribuiscono al mantenimento della temperatura dell’acqua c’è l’aria e la condizione climatica esterna. D’estate, ad esempio, è più facile che l’acqua della piscina si surriscaldi ed evapori a causa dell’irraggiamento solare. D’inverno, invece, i gradi tenderanno ad abbassarsi dentro e fuori dalla vasca. Uno dei metodi più comuni ed efficaci per mantenere costante la temperatura della piscina è la copertura. Installando una copertura termica, di cui esistono vari modelli alternativi, si limiterà grandemente la dispersione termica, producendo anche un notevole risparmio energetico (e in bolletta!).
In sintesi, dunque, per quanto la piscina abbia una temperatura ideale (che, abbiamo visto, dovrebbe essere tra i 25°C e i 29°C), sono tanti gli elementi che contribuiscono alla sua variazione. Lo abbiamo solo accennato brevemente all’inizio, ma vale la pena ripetere anche qui che persino il numero di persone che frequentano la piscina è una componente importante da valutare, poiché tenderà ad alzare i gradi dell’acqua. Per questo, al netto di sicurezza e coerenza con età ed esigenze specifiche, il primo criterio con cui definire la temperatura giusta è il benessere dei bagnanti, che deve essere sempre garantito per godere appieno di tutte le opportunità che una piscina domestica offre.
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