Che l’acqua sia un bene prezioso da preservare al pari di altre risorse naturali, è una consapevolezza fortunamente sempre più diffusa.
Non sempre, però, a questa presa di conscienza corrispondono azioni di tutela efficaci, un po’ per carenze strutturali, un po’ per abitudini ormai radicate e difficili da modificare.
Tuttavia, intervenire per migliorare la gestione individuale dell’acqua è possibile e può aiutare a fare la differenza, anche in termini di costi.
Il risparmio idrico si traduce infatti anche in risparmio economico e, se possiedi una piscina o desideri averne una, saprai che questo non è un aspetto di poco conto.
Risparmiare acqua in piscina si può, e fa bene alle nostre tasche e al pianeta: ecco come farlo.
Secondo una recente ricerca dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) sui consumi di acqua in Italia, il 67,4% di persone dai 14 anni in su è attento a non sprecare acqua (dati relativi al 2020). Una percentuale sicuramente positiva, che testimonia una sensibilità crescente verso questo bene prezioso e indispensabile per tantissime attività quotidiane.
Tra queste, rientra sicuramente la piscina: anche qui è possibile adottare una serie di buone pratiche per conciliare il benessere individuale con quello ambientale, riducendo così gli sprechi di risorse e denaro.
Sono 4, in particolare, i modi in cui è possibile intervenire:
Prima di vederli uno per uno nel dettaglio, è bene precisare che questi riguardano la manutenzione della piscina e non la sua installazione che, per forza di cose, comporta un dispendio iniziale più consistente.
Per quanto piuttosto modesti, anche i costi di mantenimento di una piscina possono essere infatti ulteriormente ridotti se si fa la giusta attenzione.
Il primo consiglio per risparmiare acqua in piscina è cercare di limitarne l’evaporazione. La logica è piuttosto semplice: più l’acqua evapora, più il suo livello scende e saranno quindi necessari rabbocchi frequenti. Come fare per evitare che questo accada? La soluzione ideale è dotarsi di una copertura isotermica. Grazie a questo tipo di protezione, infatti, è possibile ridurre la dispersione dell’acqua causata dal calore del 70%!
Tra le soluzioni più efficaci, c’è sicuramente la copertura Bollyterm, un sistema a bolle d’aria che garantisce una perfetta coibentazione della vasca e, quindi, il suo isolamento dall’esterno.
Non solo, la copertura concorre al mantenimento della temperatura dell’acqua e funge da barriera contro detriti e sporcizia, riducendo così anche la spesa energetica per il riscaldamento e la pulizia.
In generale, poi, siepi o arredi schermanti attorno alla piscina possono aiutare a tenere almeno parzialmente in ombra la vasca, e a creare un ulteriore ostacolo contro l’azione del sole e del vento (tra le principali cause dell’evaporazione estiva). Se ben disposte, ti consentiranno inoltre di ricavare una piacevole zona di privacy in giardino.
Se stai decidendo dove posizionare la tua nuova piscina, ricorda quindi che una buona copertura e una zona ombreggiata possono avere significativi vantaggi in termini di risparmio idrico.
Resistere a tuffi e giochi d’acqua, soprattutto in presenza dei bagnanti più piccoli, è difficile. Tuttavia, è bene sapere che proprio gli schizzi e la movimentazione dell’acqua sono uno dei fattori che ne causa la perdita maggiore.
Sicuramente cercare di concentrare le attività ludiche lontano dai bordi perimetrali e più verso il centro della vasca, così da favorire la ricaduta dell’acqua al suo interno, è un accorgimento utile.
Allo stesso modo, prestare attenzione al livello dell’acqua può ridurne le fuoriuscite: il rischio di una vasca troppo piena è che anche le normali attività di balneazione facciano tracimare l’acqua, sprecandola irrimediabilmente.
Meglio quindi non superare la soglia consigliata e attivare fontane e cascate solo quando devono essere utilizzate.
Una perdita, se non individuata e gestita rapidamente, può provocare uno spreco di litri e litri di acqua. Per questo è importante accertarsi sempre delle condizioni interne ed esterne della vasca, per scongiurare la comparsa di rotture o di agenti che potrebbero intaccare l’integrità della piscina e delle sue componenti.
I punti più fragili, in cui quindi è più probabile riscontrare cedimenti e dispersioni, sono le giunture tra una piastrella e l’altra o tra le piastrelle e le componenti interne, oppure ancora i punti in cui il rivestimento interno in PVC si piega, aderendo agli angoli. Tuttavia anche lo skimmer, le valvole di ritorno e le lampade subaquee possono - col tempo e con l’usura - rompersi e dare luogo a perdite di entità più o meno grave.
Una manutenzione costante e un’attenta osservazione della piscina sono sicuramente tra le prime operazioni da fare per verificare l’eventuale presenza di una perdita che, a seconda dei casi, potrà essere gestita in autonomia o grazie al supporto di professionisti specializzati.
In che modo la manutenzione di vasca e filtri incide sul risparmio idrico? Basta pensare al lavaggio dei filtri che, da solo, prevede l’impiego di altra acqua per poter essere completato. O all’utilizzo di sostanze chimiche per la disinfezione che, quando non di prima qualità, rischiano di dare origine a residui e depositi fastidiosi, costringendoti a ripetere il trattamento più volte.
Questo non significa che non siano attività necessarie, anzi. Ma per evitare che si trasformino in un’emorragia di acqua e soldi, vanno comunque gestite con la massima cura e adoperando solo strumenti e prodotti adatti allo scopo.
Infine, anche la presenza di animali domestici in acqua può contribuire alla sua involontaria sporcizia e, di conseguenza, alla necessità di pulirla con maggiore frequenza. È normale che i nostri amici a quattro zampe lascino infatti tracce del loro passaggio, come peli, terreno e altri materiali in acqua: ricordiamocene la prossima volta che decideremo di estendere l’invito di un bel bagno anche a loro!
Evaporazione, sciabordio, perdite e sporcizia sono quindi tra i principali nemici del risparmio idrico in piscina: adoperarti per evitarli andrà sicuramente a beneficio delle tue finanze e dell’ambiente. Se hai particolarmente a cuore la questione, puoi prendere in considerazione anche un ultimo metodo: il recupero dell’acqua piovana. Attraverso un sistema di cisterne per la raccolta e la depurazione dell’acqua è possibile infatti ricavare liquido purificato da immettere in piscina all’occorrenza, senza attingere dall’impianto idrico domestico.
Si tratta sicuramente di una soluzione dispendiosa e non di agile installazione, che le recenti siccità potrebbero scoraggiare. Tuttavia, non è da escludere a priori e, anzi, può essere un ottimo modo per valorizzare questa risorsa e riutilizzarla in tante altre attività quotidiane, come ad esempio l’irrigazione del giardino.
In conclusione, il dimensionamento dell'impianto di filtrazione della piscina, così come la realizzazione non accurata della stessa risultano essere le principali cause di spreco d'acqua: un impianto sottodimensionato o non studiato secondo le logiche idrauliche (portate, diametri tubazioni, ecc.) porta infatti l'utilizzatore a dover effettuare più lavaggi e ad adoperare più prodotti del necessario, sprecando così acqua.
Se hai trovato utili queste dritte e non vuoi perderti i prossimi aggiornamenti e consigli di Piscina Fai da Te®, iscriviti alla newsletter completando il modulo a fondo pagina: riceverai i nostri approfondimenti direttamente nella tua casella di posta!
Ti manderemo al massimo una mail a settimana per aggiornarti sugli articoli del nostro blog!
[gravityform id="2" title="false" description="false"]