Possedere una piscina privata nel proprio giardino è un’enorme fonte di benessere e relax, ma porta anche qualche piccola incombenza. Tra queste, vi è lo scarico acque della piscina, cioè lo svuotarla.
Si tratta di un’operazione molto importante, poiché consente di effettuare una manutenzione più accurata di tutta la vasca, soprattutto nei casi in cui la piscina è rimasta chiusa per molto tempo e necessita di alcuni trattamenti specifici. Ecco allora che diventa importante capire come poter svuotare la propria piscina velocemente e, in particolare, seguendo le giuste regole!
In questo articolo vedremo quindi la normativa corrente sullo scarico piscina, quali sono i valori che l’acqua della propria vasca deve rispettare e soprattutto come e dove scaricare l’acqua della piscina.
Pronti? Partiamo con l’esaminare la normativa!
Trattandosi di grandi quantità di acqua, su cui sono inoltre stati effettuati dei trattamenti chimici, sono presenti specifiche normative che indicano come comportarsi per effettuare lo scarico piscina nel modo più corretto, tenendo conto dell’ambiente.
Svuotare correttamente l’acqua della vasca deve infatti seguire delle linee guida antinquinamento, in modo da non dare avvio a importanti danni ambientali.
Per questo motivo, lo scarico della piscina è regolato dalla cosiddetta "Legge Merli", cioè la Legge 319 del 1976 “Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento”, poi integrata dal Decreto Legislativo 152/99.
Un primo punto che viene esaminato all’interno della normativa è la differenziazione delle tipologie di scarico generiche e delle acque presenti, per poi vedere nello specifico gli scarichi per le acque della piscina.
Le tipologie di scarico vengono generalmente suddivise in tre categorie:
Oltre questa distinzione, ne viene fatta una ancora più importante, perché va a differenziare le diverse tipologie di acque di scarico, suddividendole in:
Inoltre, con il Decreto Legislativo 152/99 viene anche stabilito chiaramente che qualsiasi tipologia di scarico deve preventivamente essere autorizzata dagli enti competenti. Questo significa che senza l’autorizzazione prevista dalla normativa di scarico piscina non si può procedere in alcun modo a svuotare la vasca.
L’acqua della piscina è mediamente molto pulita, ed è quindi tendenzialmente assimilabile alle acque reflue domestiche. Tuttavia, dal momento in cui vengono utilizzati dei prodotti chimici - come il cloro - è possibile anche che alcuni enti le ritengano acque reflue industriali. Ecco perché prima di effettuare lo scarico, oltre a ricevere il permesso, bisogna anche avere la certezza di come poter scaricare le acque della propria piscina.
Ad ogni modo, esistono tre differenti tipologie di scarico piscina:
Ognuno di essi prevede un diverso carico di acqua da scaricare, e perciò sarà bene anche calcolare il volume di liquidi che andranno scaricati una volta ottenuto il relativo permesso.
Come abbiamo detto, le disposizioni dei singoli enti possono essere diverse l’una dall’altra, e non vi sono quindi regole univoche che stabiliscono in che categoria - se domestica o industriale - vada collocata l’acqua di scarico della piscina.
Quello che è certo è che se vengono utilizzati prodotti chimici come il cloro bisognerà provvedere a una pulizia dell’acqua prima di poterla smaltire correttamente in modo da non inquinare l’ambiente circostante. Difatti, la normativa sullo scarico piscina prevede che non possano essere scaricate in fognatura, più generalmente nel sottosuolo, e in superficie, acque che contengono un livello di cloro maggiore di 0,2 ppm.
Per questo motivo, se l’acqua della propria piscina dovesse superare il valore indicato, sarà necessario mettere in atto delle strategie e dei trattamenti che riportino il livello di cloro a un valore che ne renda possibile lo smaltimento. Sarà quindi utile dotarsi di prodotti decloranti, così da abbassare la concentrazione del cloro in acqua.
Una menzione a parte va fatta per le piscine che utilizzano trattamenti di elettrolisi salina.
La tabella che regola i valori dell’acqua di una piscina fa riferimenti anche ai cloruri, sostenendo che il valore massimo di cloruri in acqua deve essere 1200 ppm. Questo potrebbe diventare un problema per chi sceglie l’elettrolisi salina. Infatti, il macchinario che regola la cella elettrolitica prevede un livello di 4000-5000 ppm, quindi ben al di sopra del limite consentito dalla normativa.
L’unica soluzione è fare un investimento dotandosi delle celle elettrolitiche più tecnologiche, che sono state progettate proprio per rispettare il parametro imposto dalla normativa. L’investimento iniziale verrà sicuramente ripagato dalla tranquillità di essere dentro i limiti previsti e dalla facilità delle manutenzioni, che saranno per lo più automatiche.
Resta ancora una domanda a cui rispondere, cioè: dove scaricare l’acqua della piscina? Una volta capito che essendo acqua con prodotti chimici va trattata per abbassare il livello di cloro, bisogna infatti trovare il luogo giusto dove scaricare l’acqua in modo che non inquini l’ambiente circostante.
Dal momento in cui la normativa non fa chiaramente capire se le acque della piscina sono da considerarsi domestiche o industriali, bisognerà chiedere precise indicazioni agli enti competenti di ciascuna zona. Non rispettare le giuste modalità di scarico piscina, infatti, comporta pesanti sanzioni:
Ecco perché è fondamentale trovare il modo e il luogo giusto per effettuare lo scarico.
Ora non resta che procedere con lo scarico, con due possibili opzioni:
Nel secondo caso potrebbe anche non essere necessario effettuare una declorazione preventiva poiché spesso se ne occupano le stesse aziende.
Abbiamo visto che per scaricare correttamente l’acqua della piscina esistono delle normative specifiche: andranno quindi prese le misure adeguate per essere in regola con i valori e le modalità imposte dal regolamento.
Sono infatti possibili incomprensioni su a quale tipologia di acqua sia assimilabile quella della piscina, se domestica o industriale, e capirlo è di fondamentale importanza per scaricare le acque in modo corretto.
Per questo motivo, se necessiti qualche chiarimento o vuoi porci delle domande sulle modalità e le tempistiche per scaricare la piscina, non esitare a contattarci! I nostri esperti sono sempre pronti a risolvere ogni tuo dubbio e accompagnarti nello scegliere la soluzione più adatta a te.